1. Il ghana nella cultura e nella società maltese
  

Col passare degli anni, sia il ghana (come genere) che il ruolo dei ghannejja nella cultura e nella società maltese sono stati presentati dai maltesi e da studiosi stranieri come emblematici della vecchia vita paesana maltese, fino ad essere identificati con la dolcezza del 'popolo' (il-hlewwa tal-poplu) e "di un tipo di vita che, con lo sviluppo economico del dopoguerra, stava rapidamente scomparendo" (Fsadni 1992: 32). In questa cornice, il ghana diventa uno degli elementi che caratterizzano la semplice (se non romantica) vita del proletariato. Aquilina (1931: 8) offre, ad esempio, la seguente descrizione: 

Che bello è sentire da un villaggio remoto e abbandonato nel mezzo alle colline della nostra isola, durante una sera di luna, mentre il grillo nascosto fra le piante di pomodoro rompe il silenzio della sera, un giovane uomo bello e in salute, bruno come la nostra terra lo fa, cantare incessantemente i suoi ghana . La sua anima sembra esplodere nel cantare!

Nella descrizione precedente, Aquilina cerca di fare un collegamento fra il ghana e la 'purezza' e 'semplicità' inerenti ai villaggi maltesi tradizionali, al punto tale che il ghana diventa un sinonimo della vita 'tranquilla' dei paesani. Poco dopo, nello stesso articolo, Aquilina evoca le radici della poesia maltese, attribuendo i primi sforzi nella formazione di una letteratura nazionale ai versi semplici del ghana delle persone umili, capaci di esprimere nelle canzoni quello che non riuscivano a dire a parole (cfr. Nettl 1983: 182). Questi primi tentativi poetici erano per Aquilina un'anticipazione di quella che in seguito fu considerata la poesia d'arte scritta (8). Il Rev. Karm Psaila (1960: 2-3), il poeta nazionale di Malta, in un articolo sulle origini della poesia maltese, collega il ghana ai modesti svaghi e alle aspirazioni della gente comune. Come Aquilina, Psaila situa il ghana nell'ambiente naturale e 'intatto' dell'isola: 

... si possono udire le canzoni ghana accompagnate alla chitarra o alla fisarmonica, cantate da uomini e donne sulla costa del mare e durante feste popolari come Lapsi (giorno dell'Ascensione). I giovani solevano cantare canzoni d'amore ghana all'aria aperta di campagna, o nelle strade, o nelle case durante i momenti di lavoro.

Il Ghana era un modo per passare le ore di ricreazione. I suoi momenti vibranti erano a volte sfruttati per attrarre l'attenzione dell'amata o dell'amato. "L'enfasi era sulla qualità della voce, e non sull'originalità, e la musica era eseguita con esuberanza più che con rigore" (Fsadni 1992: 32). Il linguista austriaco Hans Stumme, in un'introduzione del 1909 ad una pubblicazione di quattrocento ghana maltesi, raccolte da Bertha Ilg, ha evidenziato che il ghana non è solo l'emblema delle aspirazioni della gente comune, ma anche dell'idioma musicale del proletariato. Nonostante il fatto che Stumme fosse principalmente interessato al testo poetico del ghana egli ha anche fornito al materiale poetico, incluso nella stessa pubblicazione, uno sfondo socio-culturale. La seguente descrizione intuitiva fa luce non solo sul ruolo funzionale del ghana presso la classe operaia, cioè il 'cantare mentre si lavora', ma rivela anche le prime pratiche esecutive associate allo spirtu pront

Mettiamo il caso che sia... un fattore o un pescatore, egli deve sempre canticchiare un certo tipo di melodia o una canzone. Il leggero mormorio diventa poi un canto vero e proprio se l'individuo in questione sa cantare, o perlomeno crede di saperlo fare... La canzone improvvisata diventa più forte appena il cantante, uomo o donna, si accorge che gli altri stanno prestando attenzione a queste piccole stanze estemporanee; la voce del cantante, tuttavia, diventa fortissima quando laggiù da qualche parte, sul tetto del vicino, nel campo del vicino, o sulla dghajsa [nave] da pesca vicina... qualcuno risponde a queste improvvisazioni, anche lui o lei improvvisando. Allora nascerà uno scambio di canzoni fra i cantanti e la loro controparte, nel quale le stanze si susseguiranno in un numero che supera la centinaia... (dalla traduzione di Cassar Pullicino e Camillieri 1998: 18).

Descrizioni simili alle precedenti sono ancora riscontrabili nella letteratura locale. Sono presentate sotto forma di nostalgia per la vecchia vita rustica maltese, quando il ghana era molto più diffuso di oggi: 

... il canto popolare - ghana - [era] in particolare uno degli aspetti della vita di campagna che nel passato, quando ci si spostava su strade bianche su carretti trainati da cavalli, aveva un grande seguito ... Con il passare del tempo, è andato a morire (Cocks 1993: 17).

Per molti anni, il ghana è stato, e ancora è, marginalizzato sia dalla borghesia sia dalla maggior parte dei maltesi. Sant Cassia (1989) ha attribuito la marginalizzazione del ghana nella società maltese ad una serie complessa di fattori. Qui sottolineiamo solo due dei motivi principali: (a) per la maggior parte dei maltesi, il ghana rappresenta - nel migliore dei casi - un passato arabo accolto con riluttanza; (b) poiché il linguaggio usato nel ghana è il maltese, il genere non è facilmente esportabile. L'idea del ghana come una forma di canto 'volgare' ha portato molti maltesi a pensarlo come un rimasuglio di più di duecento anni di dominazione araba sull'isola - il 'suono' del ghana fa pensare ad un legame con la cultura araba, medio-orientale. L'implicazione è che questo è un periodo nella storia nazionale che dovrebbe essere dimenticato e le cui tracce dovrebbero essere fatte sparire in modo da preservare la versione ufficiale di quella che 'è' l'identità culturale di Malta: i maltesi sono cristiani ed europei da migliaia d'anni (Sant Cassia 1989: 87). Quando si esamina la riluttanza al voler concepire il ghana come un possibile 'souvenir' della dominazione araba nell'isola, soprattutto nel contesto di correnti sforzi politici verso la piena partecipazione dell'isola all'Unione Europea, essa può assumere un significato più profondo. In questo contesto, il ghana è generalmente visto come l'emblema di un certo tipo di musica 'araba' che minaccia la cultura maltese romanza (vedi anche Sant Cassia 1998). L'altro fattore che porta alla marginalizzazione del ghana, è la lingua usata in questo tipo di canto. A questo proposito, Sant Cassia (1989: 89) nota che il vantaggio, ad esempio, della danza popolare maltese, dello spettacolo dei fuochi d'artificio della festa e di altre forme culturali che possono essere 'esportate' all'estero (soprattutto grazie all'industria del turismo), è che la loro manifestazione non dipende dall'uso diretto della lingua. Un aspetto interessante della cultura 'ufficiale' maltese è che si basa in modo quasi assoluto su simboli materiali e che non fa quasi per niente uso del linguaggio maltese (ibid.). Il ghana sembra contraddire la politica ufficiale dell'isola, la quale favorisce l'esportazione culturale; esso crea una tensione fra quello che dovrebbe essere proiettato all'esterno e quello che dovrebbe essere mantenuto a livello locale, se non addirittura nascosto. Il maltese, in quanto linguaggio usato nel ghana, aumenta la tensione in questa discrezionalità dell' 'export' culturale. Tutto ciò può essere meglio compreso quando si pensa che il riconoscimento del maltese come una vera e propria lingua, sia nella sua forma parlata sia in quella scritta, alla pari con altre lingue, è una questione in corso sulla quale si sta ancora dibattendo. Per quei maltesi che usano l'inglese invece del maltese (anche se sono loro stessi originari di Malta), l'uso della lingua maltese nel ghana li ha portati ad una specie d'avversione 'naturale'. A Malta l'inglese ha connotazioni gerarchiche, nel senso che la scelta di parlare inglese piuttosto che maltese, il disseminare il maltese di parole inglesi, o l'insistere nel parlare maltese quando l'inglese sarebbe più convenzionale, "implica relazioni personali e sociali" (Fsadni 1989: 4). Come se cantando in maltese i ghannejja venissero subito categorizzati come cittadini dal rango sociale molto basso. Per questa fetta di società, la marginalizzazione del linguaggio maltese è sinonimo stesso di ghana. La tensione fra il linguaggio e l'esportazione della cultura ufficiale ha anche le sue sfumature nella decisione presa dalle autorità culturali maltesi di partecipare ad una gara canora in Eurovisione con una canzone in inglese invece che in maltese. Anche se il motivo ufficiale di questa scelta è stato collegato ad una facilità maggiore nella comprensione della canzone, non si possono di certo escludere le altre possibili ragioni politiche discusse sopra. Tutto quello che in generale abbiamo detto sul ghana si può anche applicare allo spirtu pront. La prossima parte sarà concentrata su aspetti particolari dello spirtu pront con un'enfasi particolare sul suo stile, esecuzione e contesto. 


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