6. Note

1. Nella traslitterazione dei nomi delle persone uso le forme che essi stessi adottano, se conosciute. Altrimenti ricorro a quelle che si ritrovano comunemente nelle fonti tunisine. Quando cito da fonti pubblicate, uso le forme ivi riportate.

2. Vedi ad esempio Davis 2002a e 2002b per dei resoconti sulle innovazioni del Rashidiyya e sugli effetti della politica musicale tunisina successiva all'indipendenza.

3. Vedi Guettat 2000: 215-16 per una posizione alternativa che prospetta origini nordafricane per il ma'luf.

4. Vedi Guettat 2000: 220-28 per una trattazione sul ruolo svolto dal movimento sufi nella continuazione dell'ereditą andalusa.

5. Mi riferisco a specifici prestiti del ma'luf in Davis 1999.

6. Gli ensemble tunisini stavano sempre pił adottando strumenti dei gruppi egiziani, come il violino, l' 'ud sharqi (liuto medioorientale con il manico corto a cinque o sei corde) e il qanun (cetra a pizzico di forma trapezoidale). Anche gli strumenti occidentali ad accordatura fissa come l'harmonium e il mandolino furono popolari. Per una estesa descrizione degli strumenti e dei gruppi usati nella musica urbana tunisina vedi Sakli 1994: 173-207.

7. Parlo delle relazioni tra il ma'luf e i canti di nuova composizione in Davis 1996(b): 318-19 & 321; e pił approfonditamente in Davis, in corso di stampa.

8. Uso l'attuale nome dell'istituzione: Etablissement de la Radio et de la Television Tunisienne.

9. Mourad Sakli esplora l'influenza dei mass media sul canto tunisino nel suo studio seminariale su La Chanson Tunisienne (Sakli 1994).

10. Jihad Racy fornisce una approfondita analisi delle contrastanti visioni del mondo degli europei e degli egiziani che presero parte al congresso del Cairo del 1932, in Racy 1993.

11. Vedi Davis 1992: 90-94 e 2002a: 327-28 per un resoconto sull'introduzione della notazione al Rashidiyya e sulla funzione che si attribuiva ad essa.

12. Boushnak non intendeva abbandonare del tutto il ma'luf. Mi ha detto che stava componendo una nuova nubat al-sikah, su testo contemporaneo, in collaborazione con il poeta tunisino Adam Fethi.

13. Srarfi comunque riconosce l'incoraggiamento e le opportunitą promozionali che riceve dal Comune di Tunisi e dal Ministero del Turismo e della Cultura.


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