1. Introduzione

Il "Mediterraneismo" è un'idea geoculturale astratta, eppure dilagante, presente in molti testi riguardanti "l'israelianità", ossia l'identità culturale di Israele in quanto nazione-stato (vedi Shavit 1988). L'israelianità è un fenomeno del ventesimo secolo. Nasce dall'idea che l'ebraicità non sia solo un'identità religiosa, ma anche un'identità nazionale sorta dall'alveo del concetto romantico di "nazione" diffuso nel diciannovesimo secolo. La realizzazione politica di quest'idea laica, ovvero la creazione di una nazione - stato, ha dato inizio al movimento sionista.

Fin dalle sue origini il Sionismo è stato lacerato da contraddizioni interne. Da un lato esso cercava di creare una "nuova persona ebrea" proponendo una storiografia che mettesse in relazione questa nuova identità con gli israeliti "normali", biblici. Nel momento in cui definiva l'esistenza ebraica nella diaspora come "anormale", il Sionismo chiedeva ai suoi seguaci i tagliare i legami con la propria cultura tradizionale immediata e con l'eredità religiosa ebraica. D'altro lato, il Sionismo doveva forgiare un'identità culturale alternativa per la "nuova persona ebrea" (questo argomento è stato trattato inizialmente da Even-Zohar in un articolo del 1984; vedi inoltre Shavit, 1990 e 1996). La ricerca di identità venne condotta individuando, assieme a molte altre tematiche, il luogo in cui doveva sorgere una nazione-stato ebraica, laica, rivolta all'Europa: il centro del Medio Oriente islamico, poiché metà della popolazione ebraica di Israele proveniva da paesi islamici. Il mediterraneismo costituisce una via di fuga da queste contraddizioni insite nell'impresa sionista.

Dopo aver raggiunto la sua forma "classica" durante la prima decade e mezza di esistenza dello stato ebraico (all'incirca dal 1948 al 1965), l'israelianità è stata contestata. Oltre alla resistenza esterna arabo-palestinese e islamica all'idea di una nazione-stato ebraica in Medio Oriente, varie forze centrifughe sorte in seno alla società ebraica stessa hanno gradualmente messo in discussione l'israelianità classica. Fra queste forze possiamo menzionare l'ultraortodossia ebraica, gli ebrei provenienti dai paesi islamici (chiamati talvolta "il secondo Israele") e, in tempi più recenti, la massiccia ondata migratoria di ebrei dall'ex Unione Sovietica.

Per tutta la seconda metà del ventesimo secolo, l'aggettivo "mediterraneo" è stato applicato a campi e strati diversi dell'attività musicale in Israele, quali la musica d'arte negli anni cinquanta e la musica pop degli anni novanta. Il mediterraneismo musicale ha un significato più profondo rispetto alle caratteristiche superficiali che gli hanno attribuito storici, critici e giornalisti. Scopo di questo scritto è di chiarire i vari usi e le diverse connotazioni del concetto di Mediterraneo nella musica israeliana entro un'ampia prospettiva teorica.


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