7. Conclusioni

 

La canzone folclorica in ladino costituisce oggi un repertorio di "World Music" ampiamente diffuso. Il processo che ha condotto a tale sviluppo è complesso (Seroussi 1995); tuttavia le donne sefardite hanno raramente partecipato ad esso (alcune notevoli eccezioni sono Flory Jagoda negli USA, Ester Roffe in Venezuela e Kokhava Levy in Israele). L'appropriazione del loro repertorio da parte di altri (ebrei e non ebrei, uomini e donne artisti professionisti in ogni parte del mondo) concluse perciò secoli di trasmissione ed esecuzione, che erano gesti di affermazione della propria identità nella società tradizionale ebraica.

L'esistenza di uno spazio sociale speciale per il canto finì con "l'emancipazione" delle donne sefardite negli stati moderni, incluso Israele. In ambienti ortodossi, tuttavia, questo fenomeno sociale può essere ancora vivo. L'attività musicale può ancora servire quale spazio per una espressione femminile indipendente tra le donne ortodosse sefardite. Ma l'esecuzione vocale di romances e canciones, venerabile repertorio in giudeo-ispanico della diaspora sefardita, così come degli equivalenti repertori tradizionali in giudeo-arabo, sono scomparsi. Questi sono sostituiti oggi in Israele dai meno minacciosi arrangiamenti strumentali dei successi pop "cassidici" suonati su organi elettrici Yamaha.


Pagina principale | Bibliografia