Franco Fabbri

L'isola che non c'è:
l'idea di 'Mediterraneo' nella popular music italiana

 


Domenico Modugno al Festival di San Remo

La nozione di mediterraneità circola nella popular music italiana da decenni. A partire dal successo di Domenico Modugno al Festival di San Remo nel 1958 con Nel blu dipinto di blu, ha cominciato ad affermarsi l'idea di una contrapposizione fra una nuova canzone va-riamente ispirata a modelli cosmopoliti, e i generi tradizionali della musica leggera nazio-nale; si è posto così il problema di come reinterpretare i riferimenti al patrimonio musicale meridionale (soprattutto napoletano), che in un primo momento sembravano consegnati in blocco ai tradizionalisti e alla conservazione, se si escludono le eccezioni rappresentate dallo stesso Modugno e da Renato Carosone.
Si deve arrivare agli anni Settanta per trovare traccia di una nuova esplicita integrazione della napoletanità nel corpo della moderna popular music italiana, ed è invece negli anni Ottanta che si fa strada l'idea di una più generale appartenenza a una "cultura musicale mediterranea". Esemplare sotto ogni aspetto è l'album di Fabrizio De André Creuza de mä sia per il progetto deliberato di ricostruire un nuovo folklore dialettale ligure partendo da elementi recuperati (senza particolare rigore, ma seguendo ineccepibili criteri di gusto) in varie tradizioni di paesi che si affacciano sul Mediterraneo, sia per i riferimenti inevitabili alle operazioni che in quegli anni stavano conducendo musicisti come Brian Eno, David Byrne, Peter Gabriel.


Creuza de Mä

In seguito la costruzione di un'idea di mediterraneità si è intrecciata con le fascinazioni arabeggianti di musicisti come Franco Battiato, o - soprattutto - con la nuova parola d'ordine della "contaminazione", divenuta un luogo comune della critica e della comunità musicale popular negli anni Novanta, dopo l'affermazione definitiva anche in Italia del modello stilistico-generico della World Music. Osservare lo sviluppo di questa idea astratta di mediterraneità, confrontandolo con i casi concreti della sua implementazione, può essere un'ottima occasione per riflettere ulteriormente sull'elaborazione delle categorie musicali.

  1. Il Mediterraneo e Napoli
  2. 'Urlatori' e 'melodici'. E 'cantautori'
  3. L'oscuramento della canzone napoletana  
  4. Una tradizione da inventare
  5. Creuza de mä
  6. Ideologia e categorie musicali
  7. Bibliografia
  8. Note


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